Demolizioni ad Agrigento, partono le ruspe e arriva il primo stop

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Stamattina i mezzi inviati dal Comune pronti ad abbattere un muro di cinta abusivo, ma i proprietari hanno fatto opposizione.

Via a demolizioni Valle Templi Agrigento
Via a demolizioni Valle Templi Agrigento

Iniziano le demolizioni e c’è già il primo stop. Le ruspe incaricate dal Comune di Agrigento per l’esecuzione delle sentenze definitive contro gli immobili dichiarati abusivi sono arrivate stamani all’alba nel quartiere di Villaggio Mosè, ad Agrigento. Il primo degli obiettivi è il muro di recinzione di una villetta alto un metro e lungo ottanta in via Poggio Muscello. Ma così come le ruspe e le forze dell’ordine, anche i proprietari della casa si sono fatti trovare davanti i cancelli insieme ai propri avvocati. “Manca un passaggio avanti il giudice dell’esecuzione, nessuno può entrare nella proprietà dei miei clienti né può abbattere alcunché” sostengono i legali Roberto Gambino e Giacomo La Russa. Le ruspe erano pronte nel quartiere Villaggio Mosè di Agrigento per abbattere il muro dichiarato abusivo da una sentenza del 1998. Ma per i proprietari dell’immobile c’è un vizio di forma per il quale nessuno può toccare quel manufatto. Un braccio di ferro, iniziato stamani all’alba, fin dall’arrivo di ruspe e forze dell’ordine davanti al muro sul quale pende un ordine di demolizione. Un continuo botta e risposta tra gli avvocati della famiglia proprietaria dell’immobile e il Corpo forestale dello Stato, che sembrava essere terminato con un’ordinanza della Procura della Repubblica di Agrigento arrivata e subito notificata. Per il sostituto procuratore Carlo Cinque, infatti,  “l’ordine di demolizione emesso in sentenza dal giudice deve essere eseguito dall’autorità giudiziaria ordinaria, atteso che trattasi di provvedimento di tipo ablatorio caratterizzato dalla sua natura giurisdizionale”. Ma per Giacomo La Russa e Roberto Gambino, legali della famiglia, anche quell’atto è illegittimo. Ruspe ferme, quindi, fino a quando non si chiarirà la situazione. Il muro da abbattere rientra tra le opere abusive per le quali il procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo, aveva dato trenta giorni di tempo per l’abbattimento, così come previsto dalle sentenze passate in giudicato. (repubblica.it)

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Author: Redazione

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